Spesa per l’energia consumata
La spesa dell’energia consumata, detta anche Spesa per la materia energia, è comprensiva di tutte le spese sostenute dal venditore per l’acquisto e la rivendita dell’energia, comprese le spese di dispacciamento.
Questo importo, dall’introduzione del mercato libero, viene definito alla stipula del contratto tra azienda e cliente.
Si compone di una quota di spesa che può essere fissa o variabile, calcolata sul consumo di energia e, in alcuni casi, alla fascia oraria.
ATTENZIONE – Questa è la voce di costo più rilevante sulla quale puoi intervenire. Scegli la migliore offerta presente sul mercato.
Spesa del trasporto e gestione del contatore
È una spesa collegata ai costi complessivi per il trasporto dell’energia fino al contatore, e per la gestione dello stesso. Si tratta di un costo stabilito per legge, uguale per tutti i fornitori.
Questa spesa è composta da tre voci di costo:
Quota fissa legata al diritto ad avere un punto da cui attingere la corrente (contatore).
Quota potenza da pagare in proporzione alla potenza del contatore. Si paga anche in caso di mancato utilizzo della corrente.
Quota energia, da pagare in proporzione al consumo di energia somministrata al contatore per la fornitura e il trasporto dell’energia.
Oneri di sistema
Si tratta di importi fatturati sostenuti per coprire costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico, che vengono pagati da tutti i clienti dei servizi. Tra gli oneri di sistema rientrano:
- il sostegno alle energie rinnovabili
- la messa in sicurezza del nucleare
- il bonus sociale per famiglie svantaggiate
Gli oneri si suddividono in quota fissa, quota potenza (solo per non domestici) e quota energia.
Imposte e IVA
Questa voce di spesa comprende:
- Accisa – imposta erariale di consumo che può prevedere agevolazioni per clienti domestici residenti, a seconda della fascia di consumo;
- IVA viene diversificata tra uso domestico e non domestico
- 10% per usi domestici e attività agevolate;
- 22% per usi non domestici.