22 dicembre 2023
Il 15 dicembre 2023 si è conclusa a Dubai la ventottesima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28). Dopo due settimane di intensi negoziati, i rappresentanti di 198 paesi hanno raggiunto all’unanimità un accordo epocale nella lotta ai cambiamenti climatici che potrebbe plasmare il futuro del nostro pianeta. Il cuore del vertice è stata infatti l’adozione del testo del Global Stocktake, uno strumento chiave nell’ambito degli sforzi internazionali per affrontare le sfide climatiche.
Cos’è il GLOBAL STOCKTAKE?
Il Global Stocktake, inventario globale, è stato il fulcro della COP28; si tratta di uno strumento che consente ai Paesi e alle parti interessate di vedere l’andamento delle azioni che stanno ponendo in essere per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi siglato nel 2015. La quinta iterazione del Global Stocktake, approvata all’unanimità, rappresenta una dichiarazione chiara e inequivocabile sul futuro energetico del nostro pianeta.
Aspetto significativo dell’accordo è l’esplicito riferimento all’abbandono dei combustibili fossili. Questo segna una svolta epocale, con gli Stati convenuti che si impegnano a “transitare” verso fonti energetiche più sostenibili. Gli obiettivi per il 2030 prevedono di triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica, segnando l’inizio di un’era post-fossile.
Il linguaggio utilizzato nel testo del Global Stocktake riflette il compromesso tra le varie posizioni dei Paesi partecipanti. La sostituzione della dicitura “phase-out”, eliminazione, con “transizione” sottolinea l’importanza di coinvolgere anche i Paesi esportatori di petrolio.
La transizione si propone appunto di portare il mondo a zero emissioni nette di gas serra nel 2050, raggiungendo il picco massimo di emissioni di carbonio entro il 2025.
Il nuovo testo del Global Stocktake sottolinea otto fasi cruciali che i Paesi dovranno seguire.
Tra queste, i punti chiavi riguardano l’accelerazione delle energie rinnovabili, la graduale eliminazione del carbone, la transizione equa dai combustibili fossili e l’abbattimento di emissioni come il metano entro il 2030.
Nonostante i progressi significativi, alcune questioni rimangono irrisolte. L’approccio differenziato alla transizione energetica, la mancanza di chiarezza su termini come “transformative adaptation” e “maladaptation avoidance” che sollevano dubbi e preoccupazioni, nonché la necessità di un supporto finanziario accelerato per i Paesi in via di sviluppo.
La COP28 del 2023 e l’approvazione del Global Stocktake segnano un passo avanti nella lotta contro il cambiamento climatico, la piena consapevolezza che la transizione verso fonti energetiche sostenibili è ormai inevitabile, e quindi la necessità che l’era delle fonti combustibili fossili volga al termine purchè avvenga con giustizia ed equità.
Fonti e pagine per approfondire: