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Risparmio energetico nelle abitazioni

Risparmio energetico nelle abitazioni

L’aumento dei prezzi dell’energia ha indotto a porre attenzione a quanto si spende in bolletta, nonché a riflettere su quanto e come si consuma e su tutte le soluzioni per risparmiare energia.

Per chi abita in una casa costruita prima degli anni ’80 e che non ha visto recenti interventi di isolamento termico, il riscaldamento invernale è la voce che incide di più sulla spesa energetica, con un consumo di gas intorno ai 1100-1500 metri cubi (a seconda se il gas sia usato anche per cucinare e per riscaldare l’acqua per lavarsi).

Per quanto riguarda l’elettricità, l’ARERA indica che il consumo medio annuo di una famiglia è di 2700 kWh (c.ca 220 kWh/mese): i consumi elettrici possono, però, essere abbastanza diversi tra utente e utente, in quanto dipendono da quali apparecchiature si posseggono in aggiunta a quelle usuali (illuminazione, frigorifero, lavatrice, televisore) e a quante volte si utilizzino.

Due sono gli elementi che determinano il consumo termico ed elettrico in un’abitazione: l’efficienza della casa e delle apparecchiature; i comportamenti che si adottano nell’uso dell’abitazione e dei dispositivi. 

L’efficienza di un edificio dipende dal suo isolamento termico (muri, tetto, finestre, pavimento del piano inferiore) e dal tipo di impianto di riscaldamento/raffrescamento. L’attestato di prestazione energetica di un’abitazione restituisce in modo sintetico, con un unico indicatore di classe energetica e con indici di consumo a metro quadro di energia rinnovabile e non rinnovabile, la qualità energetica dell’unità immobiliare.

Per gli elettrodomestici l’efficienza energetica dipende da diversi fattori, in base al tipo di dispositivo. L’etichetta energetica di un elettrodomestico è lo strumento che consente di ottenere in modo intuitivo l’informazione sulla sua efficienza energetica (attraverso la “classe” di efficienza energetica) e che, inoltre, consente di avere dati caratteristici (ad es. dati geometrici, di consumo d’acqua, di rumorosità) e di consumo energetico dell’apparecchio in modalità di uso standard. 

Immagine di un professionista che studia la diagnosi energetica di un edificio

I nostri comportamenti sono determinanti nel consumo energetico di un’abitazione o di un elettrodomestico. E’ importante segnalare che anche se si possiede l’abitazione o l’elettrodomestico più efficiente, i comportamenti scorretti possono vanificare buona parte dei risparmi attesi. Ecco solo alcuni esempi: regolare le valvole termostatiche al livello massimo (superando la temperatura di 20°C in casa), lasciando al contempo le finestre aperte; tenere acceso il condizionatore estivo tutta la notte senza regolazione anche se si potrebbe approfittare della ventilazione naturale notturna; far scorrere l’acqua calda della doccia inutilmente; tenere aperta la porta del frigo molto più del necessario.

Per un quadro completo dei comportamenti attenti al risparmio energetico, è utile scaricare il Vademecum dei buoni comportamenti e delle buone pratiche del Comune di Milano.

Per comprendere a pieno quanto e come si consuma è bene farsi accompagnare da un professionista, che esegua una diagnosi energetica dell’abitazione. Nel caso di un condominio servito da un impianto termico centralizzato, la diagnosi dovrà essere eseguita per l’intero edificio o plesso di edifici serviti dall’impianto. In un’ottica di decarbonizzazione della città, è bene richiedere che la diagnosi valuti diversi scenari, incluso quello di una riqualificazione profonda di edificio e impianto, ovverosia prevedendo un mix di soluzioni che riducano al minimo i consumi/emissioni di CO2 e la dipendenza dai combustibili fossili.

Per gli utenti in condizione di vulnerabilità e a rischio di trovarsi in condizione di povertà energetica, la diagnosi energetica è offerta dallo Sportello Aiuto Energia del Comune di Milano. 

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